venerdì 2 aprile 2021

Vi racconto la mia esperienza con il catcalling

In questi giorni non si sente che parlare di catcalling. 

È giusto che diventi reato. 

Non è giusto che lo diventi. 

È solo la paranoia di alcune pseudofemministe che non hanno nulla di meglio da fare nelle loro giornate. 

È una forma di violenza.

È semplicemente maleducazione... e via dicendo.

Vorrei raccontare la mia esperienza, cogliendo l’occasione dell’anonimato fornitomi dal web e dal blog.

Ho raccontato questa storia una sola volta nella mia vita e non sono stata creduta da chi di dovere.

Non la racconto per fare pena a nessuno e nemmeno per suscitare la pietà e la compassione altrui ma solo per potermi liberare da un peso, che mi trascino da più di 20 anni.


Il catcalling è una delle ragioni per cui da quando avevo 10 anni ho paura ad andare in giro da sola, per lo meno qui in Italia. Mi era passata questa fobia quando vivevo in UK ma da quando sono tornata si è fatta risentire pure lei. 

Partiamo dal presupposto la prima ‘avance’ sessuale l’ho ricevuta che non avevo nemmeno compiuto 10 anni. Ho avuto la sfortuna di incrociare la strada del malato di mente di quartiere in cui vive mia nonna in Sicilia che, oltre ad avere evidenti problemi mentali, era anche pedofilo (apro una piccola parentesi per sottolineare il fatto che allora, questo non era un fatto risaputo, si sapeva solo che l’uomo in questione fosse pazzo e non pedofilo). 

Ha fatto quello che oggi definiamo catcalling, ed io, da bimba ingenua quale ero, mi sono lasciata attirare dal suo lato della strada, mi ha agguantata per un braccio, mi ha sottomessa e ha abusato di me. Per fortuna non fino in fondo, ma vi posso assicurare che a distanza di 20 anni la sensazione è ancora vivissima nella mia mente. 

L’ho aggredito con un bastone trovato per terra e sono scappata a casa di mia nonna, quando ho raccontato quello che era successo nessuno degli adulti ha voluto credermi, solo i miei cugini, poco più grandi di me, l'hanno fatto. Poco dopo scesero in strada e lo malmenarono . 

Da quel giorno ho il TERRORE del catcalling. 

Se reagisci in maniera aggressiva, rischi sempre di trovarti davanti l’idiota di turno che crede di essere autorizzato a metterti le mani addosso. 

Se fai finta di niente, ti ritrovi il corteo di schifosi che ti segue fin sotto casa. 

In altre parole non c’è verso di reagire in maniera ‘giusta’.

Personalmente ritengo il catcalling pura maleducazione e ignoranza. 

Oltre che una forma di mancanza di rispetto assurda nei confronti della persona che lo subisce.


Questa è la mia esperienza.

Ripeto, non l’ho condivisa per suscitare la pietà di nessuno ma solo per alleggerirmi un po’. 

Mantenere un ‘segreto’ simile, per così tanto tempo, è estremamente difficile e stressante. Non avendo mai affrontato il problema è molto probabile che abbia delle faccende in sospeso da risolvere per prima cosa con me stessa. Ho preso in considerazione l’idea di entrare in terapia ma per una ragione o per l’altra alla fine non ho mai iniziato...